Prestiti INPS

Prestiti INPS

I prestiti INPS sono dei prestiti agevolati per dipendenti pubblici che si suddividono in: piccoli prestiti INPS e Prestiti pluriennali INPS.

 

Di fatto vanno a sostituire i vecchi prestiti INPDAP, da quando l’istituto di previdenza per i dipendenti pubblici, ha trasferito le sue funzioni all’INPS.

 

Dipendenti pubblici e pensionati ex dipendenti pubblici possono richiedere i prestiti INPS ed ottenere alcune agevolazioni e vantaggi. 

 

Vediamo insieme di cosa si tratta. 

CONTENUTO DELL'ARTICOLO

A chi si rivolgono i Prestiti INPS?

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale si occupa anche di elargire prestiti ai suoi iscritti.

Possono usufruire del servizio tali categorie di lavoratori o pensionati:

  • Dipendenti statali
  • Dipendenti delle Poste Italiane
  • Dipendenti pubblici
  • Pensionati ex dipendenti pubblici o statali


Sono esclusi, di conseguenza, tutti coloro che lavorano nel settore privato che potranno comunque avere accesso ai prestiti tramite altri istituti.

Prestiti inps simulazioni e tassi

Soluzioni di Prestito offerte dall’INPS

INPS offre ai suoi iscritti due tipologie principali di prestito:

  • Piccolo prestito INPS
  • Prestito Pluriennale INPS

Consulta le Tabelle dei prestiti INPS su questa pagina.

Piccolo Prestito INPS

La somma concessa tramite questo prestito potrà essere restituita con un piano di ammortamento di durata tra 1 e 4 anni. 

La somma richiedibile varia sulla base dello stipendio netto poiché si possono richiedere da una fino a quattro mensilità nette. 

 

Esistono tre sottocategorie di questo servizio:

 

  • Piccolo prestito per la Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali

Questa offerta è rivolta a dipendenti pubblici e pensionati ex dipendenti pubblici.

 

  • Piccolo prestito per la Gestione Assistenza Magistrale

Tale pacchetto è riservato ai dirigenti scolastici, agli insegnanti ed a tutto il personale scolastico delle scuole dell’infanzia e delle scuole primarie statali; i soggetti o sono detentori di un contratto indeterminato o sono in pensione da almeno due anni. 

Essi non potranno richiedere più di due mensilità nette dello stipendio e questa cifra dovrà essere restituita in 24 mesi. 

 

  • Piccolo prestito per la Gestione Fondo Credito Poste Italiane

Quest’ultima soluzione, invece, si rivolge ai dipendenti di Poste Italiane o delle società ad esse affiliate; si prevede che la somma debba essere rimborsata tramite cessione del quinto dello stipendio. 

Possono essere finanziate da 1 a 8 mensilità nette, e rimangono le durate del piccolo prestito ovvero da 1 a 4 anni. 

Prestito Pluriennale INPS

Il prestito pluriennale INPS, invece, ha durate più lunghe; si può scegliere un piano di ammortamento in 60 rate (5 anni) o in 120 rate (10 anni). 

Le rate non superano mai il quinto cedibile dello stipendio o della pensione. 

Il prestito pluriennale è un prestito finalizzato, perciò la destinazione d’uso dei soldi dovrà essere dichiarata in anticipo.

 

Anche qui ritroviamo tre soluzioni più specifiche dello stesso prestito:

  • Prestito pluriennale garantito per la Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali

La durata del prestito è di cinque o dieci anni; viene riservata a coloro che sono iscritti al Fondo Credito in questione da almeno quattro anni. 

Viene erogato da finanziarie o banche affiliate all’INPS.

 

  • Prestito pluriennale diretto per la Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali

Erogato solo per esigenze particolari del soggetto o di un suo familiare, viene elargito ai dipendenti pubblici iscritti da almeno quattro anni al Fondo Credito oppure ai pensionati ex dipendenti pubblici, anche loro iscritti al Fondo Credito.

 

  • Prestito pluriennale diretto per la Gestione Fondo Credito Poste Italiane

È concesso solamente un quinto dello stipendio da restituire in 5 o 10 anni. 

Il dipendente di Poste Italiane deve essere in servizio da almeno quattro anni.

Tassi e Simulazione del Prestito

La cifra che il richiedente dovrà andare a rimborsare sarà comprensiva anche di alcune spese aggiuntive. 

 

Sia per il piccolo prestito che per il prestito pluriennale, i tassi d’interesse TAN e TAEG si aggirano intorno al 3%-4%, in generale nel prestito pluriennale troviamo un interesse minore. 

 

Le spese amministrative sono fissate, in entrambi i casi, allo 0,50%.

 

Si aggiunge, infine, un premio assicurativo di rischio che varia sulla base dell’età di chi fa la domanda di credito. Le tabelle con le varie percentuali sono consultabili sul sito ufficiale INPS, www.inps.it.

 

Per ottenere una simulazione che ci informerà riguardo costi, cifre e importo delle rate, basterà collegarsi al sito INPS. 

Il servizio di simulazione è dedicato ai soli iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali

La simulazione può esser fatta sulla base di:

  • Importo preciso da richiedere
  • Ammontare ipotetico di una rata e cifra che si ottiene
  • Prestito minimo e massimo ottenibile 

Tale previsione rimane comunque solo un’indicazione informativa, quindi potrà succedere che in sede di domanda possano cambiare alcuni dettagli.

 

 

Come e Dove richiedere il Prestito

Per richiedere un piccolo prestito i documenti che serviranno all’utente sono:

  • Documento d’identità valido e Codice Fiscale 
  • Ultimo cedolino della pensione o ultima busta paga
  • Dichiarazione sostitutiva di atto notorio (per garantire la validità dei primi due documenti)
 

A questi primi documenti, per il prestito pluriennale si aggiungono altri moduli:

  • Certificato medico su modulo AC070
  • Autocertificazione dello stato di famiglia
  • Documentazione che garantisce la richiesta di prestito e le sue motivazioni
 

Per inoltrare la domanda, le modalità sono le stesse per entrambi i servizi. 

I dipendenti presenteranno la loro richiesta online tramite la loro Area Riservata sul sito INPS. 

I pensionati, invece, potranno scegliere tra più opzioni:

 

  • Chiamare il Contact Center e parlare con un operatore
  • Accedere online alla propria Area Riservata sul sito INPS

Presentarsi presso la sede di un patronato o presso un ente che collabora con INPS

Cessione del Quinto INPS, una soluzione alternativa per i Pensionati

Un’ultima tipologia di finanziamento disponibile per i soli pensionati INPS è la cessione del quinto

 

Con questo finanziamento, la cifra da rimborsare viene trattenuta mensilmente sulla pensione tramite rate che non superano mai il quinto cedibile di quest’ultima. 

L’ammontare della rata e i tassi d’interesse sono fissati all’inizio del contratto e rimangono inalterati fino alla conclusione. 

La durata minima della cessione del quinto è di 24 mesi ma si può arrivare ad un massimo di 120 mesi; la somma concessa varia sulla base del reddito mensile percepito. 

 

La cessione del quinto risulta vantaggiosa non solo per il fatto che le rate vengono pagate in automatico dall’INPS, ma anche perché i prerequisiti d’accesso sono meno stringenti, in virtù del fatto che ci sono maggiori tutele per le finanziarie o le banche. 

Come richiedere la Cessione del Quinto della Pensione

Possono accedere alla cessione del quinto INPS i soli pensionati iscritti a tale Ente ma che non percepiscono una tra queste pensioni o tra questi assegni:

  • Pensione minima
  • Assegno o pensione sociale
  • Assegni di sostegno al reddito 
  • Assegni di invalidità civile o per l’assistenza a pensionati inabili
  • Prestazioni di esodo (ex art. 4, commi 1-7 ter., Legge 92/2012)
  • APE sociale
  • Pensioni con contitolarità, nella parte non spettante

Dopo aver controllato di rientrare tra chi può usufruire del finanziamento, basterà recarsi alla sede INPS più vicina e richiedere la comunicazione di cedibilità della pensione (non serve se ci si rivolge ad agenzie convenzionate con INPS, come da elenco sul sito).

 

Oltre a questo documento si dovrà essere in possesso di un documento d’identità valido e del codice fiscale, dell’ultimo cedolino della pensione e di una polizza assicurativa sul rischio premorienza (obbligatoria). 

A questo punto, basterà seguire le indicazioni dell’esperto della finanziaria o della banca cui ci si è rivolti.

simulazione
cessione del quinto

Esempio di prestito con cessione del quinto erogato ad un dipendente statale nato il 01/09/1990 e assunto il 01/09/2015: importo erogato 35.357,35 € da rimborsare in 120 rate mensili da 360,00€ – TAN fisso 4,111 % – TAEG fisso 4,200 % – TEG 4,190% importo totale dovuto dal consumatore di 43.200,00€ spese assicurative comprese nella rata , tasso fisso rata costante,  bollo 16 euro.

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Quali sono i Migliori Prestiti per Pensionati INPS

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Per tutti coloro che sono in pensione e decidono di sottoscrivere un prestito per ottenere liquidità, l’INPS offre alcune soluzioni vantaggiose dedicate proprio ai pensionati.

 

Scopriamo qui di seguito di cosa si tratta.

CONTENUTO DELL'ARTICOLO

Prestito INPS per Pensionati ex Dipendenti Pubblici

Un servizio agevolato dedicato agli iscritti alla gestione Dipendenti pubblici è sicuramente quello dei prestiti convenzionati con l’INPS (ex INPDAP). 

Tali prestiti presentano tassi d’interesse molto agevolati e vengono gestiti tramite la cassa del Fondo Credito. 

Le soluzioni presentate al richiedente sono due il piccolo prestito INPDAP e il prestito pluriennale INPDAP.

Migliori prestiti per pensionati

Piccolo Prestito INPDAP

La durata di questi finanziamenti è ridotta tra 1 e 4 anni; gli importi sono minori ma vengono erogati velocemente. 

Con questa tipologia di prestito, difatti, si possono richiedere da una a quattro mensilità nette; queste possono arrivare fino ad un massimo di otto grazie alla richiesta della doppia mensilità. 

Nel caso di richiesta della doppia mensilità il soggetto arriverà ad usufruire anche di otto mensilità, tuttavia, in quel momento, egli non deve avere altre trattenute sulla pensione e la rata, in ogni caso, non supererà il quinto cedibile della pensione netta. 

 

La somma da rimborsare sarà comprensiva anche dei tassi d’interesse TAN e TAEG; di uno 0,50% di spese d’amministrazione e di un premio di rischio, diverso per fasce d’età.

Chi può e come fare domanda per il Piccolo Prestito

Il piccolo prestito INPDAP può essere richiesto solamente dai pensionati ex dipendenti pubblici, iscritti al Fondo Credito

Per presentare la domanda, il pensionato potrà scegliere tra tre opzioni:

  • Chiamare il Contact Center INPS
  • Fare domanda online tramite il portale INPS
  • Recarsi in una sede del patronato o di un intermediario per INPS

I documenti richiesti all’atto della domanda, infine, sono di facile reperibilità:

  • Documento d’identità valido e Codice Fiscale
    Ultimo cedolino della pensione
    Dichiarazione sostitutiva di atto notorio (garantisce l’autenticità dei documenti qui sopra)

Prestito pluriennale INPDAP

Qui le cifre richiedibili sono più elevate ma destinate ad usi concreti e già individuati (ad esempio per le cure dentarie, per un trasloco ecc.); la durata del prestito è più lunga e sarà o di 5 anni o di 10 anni.

Di quest’ultimo prestito esistono due categorie diverse ovvero il prestito pluriennale diretto e il prestito pluriennale indiretto. Nel primo caso le rate vengono versate direttamente dalla pensione, nel secondo caso il rimborso avviene tramite agenzie convenzionate con INPS. 

 

La cifra totale da rimborsare comprende anche dei costi aggiuntivi ovvero le spese amministrative (pari allo 0,50%), i tassi d’interesse (TAN e TAEG) e un premio di rischio in base all’età.

Chi può usufruire del servizio e come richiederlo

Per usufruire di tali servizi bisogna essere iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo Credito).

Per presentare la domanda, nuovamente, il pensionato potrà o parlare con il Contact Center INPS, potrà usufruire online del sito web INPS oppure potrà recarsi presso una sede del patronato o un intermediario INPS.  

 

Qui, però, aumenta il numero di documenti richiesti ma rimangono tutti di facile disponibilità:

  • Documento d’identità in corso di validità e Codice Fiscale
  • Ultimo cedolino della pensione
  • Certificato medico di buona salute su modulo AC070
  • Autocertificazione dello stato di famiglia
  • Documentazione che attesta la richiesta di prestito e le sue motivazioni
  • Dichiarazione sostitutiva di atto notorio

Prestiti INPS Online

Altra soluzione di recente introduzione è quella di sottoscrivere un prestito INPS tramite le piattaforme online delle finanziarie. 

Le varie agenzie, oggigiorno, possiedono siti web in cui simulare e poi, in caso affermativo, sottoscrivere il prestito a noi più adatto.

I tassi d’interesse, in questi casi, possono risultare molto vantaggiosi e spesso le diverse agenzie presentano offerte per i vari servizi.

Cessione del Quinto per Pensionati, una soluzione alternativa

Per i pensionati provenienti da qualsiasi ambito lavorativo, una soluzione diversa e che sta prendendo sempre più piede è la cessione del quinto della pensione

 

Con tale tipo di finanziamento, si avranno molti vantaggi tra cui quello di non doversi occupare personalmente del pagamento delle rate; queste ultime, infatti, verranno trattenute direttamente sulla pensione. L’ammontare delle stesse, inoltre, non andrà mai a superare il quinto della pensione e rimarrà fissato allo stesso valore per l’intera durata del rimborso.

Il piano di ammortamento varia sulla base del reddito e dell’importo delle rate, si va comunque da una durata minima di 24 mesi fino ad un massimo di 120 mesi.

 

Ricordiamo tuttavia di utilizzare questa soluzione in maniera ponderata in quanto non è possibile fare una doppia cessione del quinto per i pensionati.

Come fare richiesta per la Cessione del Quinto sulla Pensione?

Il richiedente non dovrà avere più di 80 anni e dovrà essere iscritto all’INPS oppure essere un ex dipendente pubblico

Il termine del finanziamento non deve mai cadere oltre l’85esimo anno d’età.

 

Inoltre, egli non deve ricevere una tra queste tipologie di pensione o assegno:

  • Pensione minima
  • Pensione di invalidità civile
  • Assegno di sostegno al reddito (CRED27, COOP28, VOCRED, VOESO, VOCOOP) o al nucleo familiare
  • Pensione o assegno sociale
  • APE sociale
  • Prestazioni di esodo (ex art. 4, commi 1-7 ter, Legge 92/2012)
  • Pensioni con contitolarità nella parte non spettante

 

Per portare la propria domanda ed ottenere la cessione del quinto della pensione basterà recarsi alla sede INPS più vicina e richiedere la comunicazione di cedibilità della pensione, da presentare in seguito alla banca o alla finanziaria individuata. Questo documento serve per poter calcolare il quinto cedibile, perciò la rata massima del finanziamento. 

Qualora ci si rivolgesse ad un’agenzia finanziaria convenzionata con INPS (elenco sul sito www.inps.it), la comunicazione di cedibilità verrà automaticamente richiesta dall’agenzia, senza che il pensionato si mobiliti in prima persona. 

 

Per il pensionato, l’assicurazione sul rischio di premorienza è obbligatoria e serve a sollevare la finanziaria e gli eredi dal peso del debito in caso di decesso del richiedente. 

 

I documenti necessari alla compilazione dei moduli sono dunque:

  • Documento d’identità valido e Codice Fiscale
  • Comunicazione di cedibilità della pensione
  • Ultimo cedolino della pensione
  • Certificato di buona salute
  • Polizza assicurativa sul rischio di premorienza

in conclusione

Le alternative per chi incassa il solo assegno INAIL sono molto poche e spesso richiedono garanzie ulteriori al cliente per accedere al credito. 

Se, al contrario, il pensionato affianca il primo assegno ad una pensione INPS, l’offerta si amplia ed include soluzioni più vantaggiose.

simulazione
cessione del quinto

Esempio di prestito con cessione del quinto erogato ad un dipendente statale nato il 01/09/1990 e assunto il 01/09/2015: importo erogato 35.357,35 € da rimborsare in 120 rate mensili da 360,00€ – TAN fisso 4,111 % – TAEG fisso 4,200 % – TEG 4,190% importo totale dovuto dal consumatore di 43.200,00€ spese assicurative comprese nella rata , tasso fisso rata costante,  bollo 16 euro.

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Prestiti con la Pensione di Invalidità Legge 104

Prestiti con la Pensione di Invalidità Legge 104

Un pensionato a cui è stata riconosciuta un’invalidità civile grave o una grave disabilità, secondo la Legge 104, può sottoscrivere un prestito ed ottenerlo senza problemi.

 

Iniziamo con elencare qualche breve specifica riguardante la Legge 104: “Rientrano tra i portatori di disabilità chiunque abbia un deficit fisico, sensoriale o psichico permanente; questo può essere stabile o progressivo“.  Nella tutela legislativa rientrano, in parte, anche i soggetti che assistono queste persone e i loro familiari. 

 

Per accertare l’invalidità si dovrà per prima cosa, far firmare un certificato dal proprio medico di base; in seconda sede, la domanda dovrà essere inoltrata all’INPS oppure ad altre organizzazioni abilitate; infine, una commissione medica valuterà il paziente e assegnerà il grado di invalidità. 

CONTENUTO DELL'ARTICOLO

Prestiti per Pensionati con Invalidità

Per un pensionato che percepisce la pensione di invalidità, accedere ad un prestito personale non è un problema.

In linea generale, i prerequisiti richiesti dalle finanziarie sono gli stessi che per un pensionato senza disabilità, risulta esserci qualche variabile nella questione della possibilità di rimborsare il debito. 

 

Oltre all’ammontare della pensione, la quale non deve essere al di sotto della soglia minima, il richiedente dovrà portare un certificato medico in cui viene specificato il tipo di invalidità, quindi se è motoria, psichica o altro ma, soprattutto, se è una patologia degenerativa. 

L’età massima del soggetto, inoltre, non deve superare i 75 anni, come in tutti i casi di prestito. 

 

Dopo le valutazioni del caso, il prestito che venisse accettato verrà rimborsato dal soggetto attraverso gli appositi bollettini, con nessuna differenza dai pensionati senza pensione di invalidità. 

 

Prestiti per pensionati invalidi civili

Prestiti con Agevolazioni INPS

Per coloro che rientrano tra i soggetti tutelati dalla Legge 104 oppure presentino l’assegno di invalidità civile (per chi è ancora in età lavorativa), vi è la possibilità di richiedere un prestito agevolato INPS

 

Per prima cosa, bisognerà però essere iscritti anche all’A.N.D.I. (Associazione Nazionale Disabili Italiani) e possedere alcuni prerequisiti: 

Bisogna sottolineare il fatto più importante: per ottenere un prestito agevolato bisogna percepire anche un secondo reddito (ad esempio lo stipendio, la pensione di vecchiaia ecc.), poiché l’assegno di invalidità civile è solamente un sostegno al reddito. 

 

Clicca qui se vuoi approfondire le agevolazioni garantire dalla Legge 104.

Fare richiesta per il prestito agevolato

La richiesta dovrà essere inoltrata direttamente all’INPS

Tale Ente effettuerà le valutazioni per vedere se il richiedente può accedere alle agevolazioni. 

In caso affermativo, le rate mensili da pagare verranno calcolate sulla base del quinto del secondo reddito portato come garanzia. 

Si usufruirà, in altre parole, di una cessione del quinto sul reddito garantito.

Infatti, come tutti sappiamo, la normativa italiana consente di annullare un prestito personale detraendo le mensilità direttamente dalle retribuzioni aziendali o dalle pensioni INPS. La reintegrazione in questione non può superare un quinto della pensione o dello stipendio. Una formula sempre più utilizzata dagli italiani. 

Passiamo alla questione delle materie rientranti nella legge n. 104. 

Il primo passaggio prevede che l’ente previdenziale rilasci una comunicazione di trasferibilità della pensione, che indica l’importo massimo di ciascuna rata del prestito. 

Come previsto, l’Inps ha stipulato accordi con banche e finanziarie per confermare che i tassi di interesse per i pensionati siano più favorevoli di quelli di mercato.

Nel caso si scegliesse di richiedere il prestito online, consigliamo la lettura di questo articolo, per evitare di incorrere in qualche spiacevole situazione.


Per i beneficiari della legge n. 104, infine, sono previste condizioni particolari per l’ottenimento del mutuo.

Prestiti rifiutati, possibili motivazioni

Accade che i prestiti ai pensionati invalidi vengano rifiutati e i motivi possono essere diversi

 

In generale, il reddito troppo ridotto del cliente oppure l’età avanzata dello stesso, sono causa di rifiuto di erogazione del prestito. 

Per coloro che hanno una disabilità, un fattore di diniego sta nel tipo di invalidità di cui sono portatori. Se l’assicurazione, difatti, valuta troppo rischiosa la firma del contratto per possibile inadempienza del debitore, il prestito non verrà concesso. 

 

La pensione di invalidità INPS, inoltre, è una pensione su cui la finanziaria non può rivalersi in caso di insolvenza poiché è una prestazione sociale; questo fattore, spinge l’agenzia a tentennare nella concessione del denaro.

 

Se volete approfondire questo tema, potete leggere questo articolo di Repubblica, dove l’Esperto Pensioni risponde alla domanda di un utente sulla possibile perdita dell’assegno di invalidità accedendo all’Isopensione (strumento che permette al lavoratore di andare in pensione prima).

 

Soluzioni alternative per i Pensionati Invalidi

In caso di rifiuto, si aprono diverse strade davanti al soggetto richiedente. 

simulazione
cessione del quinto

Esempio di prestito con cessione del quinto erogato ad un dipendente statale nato il 01/09/1990 e assunto il 01/09/2015: importo erogato 35.357,35 € da rimborsare in 120 rate mensili da 360,00€ – TAN fisso 4,111 % – TAEG fisso 4,200 % – TEG 4,190% importo totale dovuto dal consumatore di 43.200,00€ spese assicurative comprese nella rata , tasso fisso rata costante,  bollo 16 euro.

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Prestiti per Pensionati INAIL

Prestiti per Pensionati INAIL

Chi è pensionato e riceve anche un indennizzo INAIL ha a disposizione alcune soluzioni per ottenere liquidità. 

 

 

Una premessa necessaria è quella di capire di cosa si occupi l’INAIL

Con l’acronimo INAIL s’intende l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro

CONTENUTO DELL'ARTICOLO

Che cosa fa l’INAIL?

 

 Tra i benefici che prevede vi sono l’indennità in caso di grave infortunio sul lavoro, una rendita che può essere maggiore o minore a seconda del tipo di infortunio subito dal lavoratore, e può essere temporanea o continuativa. 

 

Quando una rendita corrisposta dall’INAIL è continuativa, viene spesso definita (anche se impropriamente) pensione INAIL.

 

L’INAIL si occupa di elargire indennizzi per tutti coloro che hanno subito un infortunio grave sul lavoro oppure si siano ammalati in seguito ad un lavoro usurante. 

 

Scopri di più sui risarcimenti dopo un infortunio sul lavoro.

 

Prestiti per Pensionati INAIL

Prestiti concessi ai Pensionati INAIL

Le soluzioni, in questo caso, sono ridotte poiché l’indennizzo ricevuto dal soggetto non è una vera e propria pensione. Molte volte, anzi, capita che al richiedente venga concesso il credito solo se in possesso anche della pensione INPS.

 

L’INAIL stessa offre prestiti, ma solo alle imprese proprio per la propria ragione sociale: Migliorare la sicurezza sul lavoro e ridurre gli infortuni

Non sono quindi previsti prestiti INAIL per dipendenti o prestiti INAIL per pensionati.

 

Allora cosa dobbiamo fare per ottenere un prestito 

Scopriamo le varie soluzioni proposte.

Prestiti e Prestiti Agevolati

Dal momento che l’assegno elargito dall’INAIL è ridotto, i soggetti in possesso di quest’ultimo non avranno accesso ai normali prestiti

Nel caso in cui, invece, il pensionato ricevesse anche la regolare pensione INPS oltre all’assegno INAIL, il prestito diventa una soluzione contemplabile per ottenere liquidità. 


Per quanto riguarda i prestiti agevolati, l’Ente INAIL non eroga prestiti ai suoi “pensionati” ma solamente alle imprese (finanziamenti a fondo perduto) e solo per il raggiungimento della ragione sociale, ovvero quella di limitare gli infortuni sul lavoro. 

Nel momento in cui si decidesse, comunque, di attivare un prestito poiché detentori anche di una pensione INPS, spesso il soggetto avrà a disposizione dei tassi d’interesse minori, poiché percepisce l’assegno INAIL.

Prestiti tra privati

Un’opportunità diversa che si offre a chi riceve l’assegno INAIL è il prestito tra privati

In linea generale si tratta di gruppi di persone che alle spalle hanno sempre una banca o una finanziaria ma spesso la concessione del prestito avviene con più facilità

 

Per trovare informazioni su questi gruppi basterà consultare i siti web dedicati e seguire le indicazioni nel caso in cui si volesse fare richiesta di credito.

Prestiti con cambiali

Ulteriore possibilità è quella di sottoscrivere un prestito cambializzato

La cambiale è un tipo di assegno firmato e bollato che dovrà essere pagato dal debitore ogni mese in una data precisa. 

Se il debitore fosse impossibilitato al pagamento anche per un solo mese, il creditore andrebbe subito a rifarsi sui beni fisici del soggetto. 

 

La garanzia data dai beni del cliente è il mezzo grazie a cui questi prestiti vengono accordati non solo ai possessori di un assegno INAIL ma anche ai cattivi pagatori.

Prestiti con pegno

Con il prestito con pegno, il debitore dovrà impegnare un proprio bene presso la banca dei pegni. 

Qualora il cliente non pagasse le rate che gli spettano, il bene sarà automaticamente messo all’asta e il ricavato andrà a sanare il debito. 

 

In linea generale, quest’ultima è una soluzione poco utilizzata ma si rivela utile proprio nei casi in cui il reddito mensile è ridotto (esempio dell’assegno INAIL) o non è certo.

Cessione del Quinto

Infine, troviamo il finanziamento tramite cessione del quinto della pensione

Come per il più diffuso prestito, ancora una volta il soggetto richiedente dovrà essere in possesso anche della pensione INPS per accedere al servizio. 

L’assegno INAIL, difatti, è per natura non cedibile, in nessuna sua parte, e non permette di effettuare le trattenute, utili alla cessione del quinto.

in conclusione

Le alternative per chi incassa il solo assegno INAIL sono molto poche e spesso richiedono garanzie ulteriori al cliente per accedere al credito. 

Se, al contrario, il pensionato affianca il primo assegno ad una pensione INPS, l’offerta si amplia ed include soluzioni più vantaggiose.

simulazione
cessione del quinto

Esempio di prestito con cessione del quinto erogato ad un dipendente statale nato il 01/09/1990 e assunto il 01/09/2015: importo erogato 35.357,35 € da rimborsare in 120 rate mensili da 360,00€ – TAN fisso 4,111 % – TAEG fisso 4,200 % – TEG 4,190% importo totale dovuto dal consumatore di 43.200,00€ spese assicurative comprese nella rata , tasso fisso rata costante,  bollo 16 euro.

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Doppia Cessione del Quinto

Doppia Cessione del Quinto

La doppia cessione del quinto è un’opportunità per tutti coloro che desiderino usufruire dei vantaggi della cessione ma hanno bisogno di maggior denaro. 


I pensionati possono richiedere la seconda cessione sulla propria pensione? Scopriamolo insieme.

CONTENUTO DELL'ARTICOLO

Che cos’è la Doppia Cessione del Quinto o prestito con delega?

La doppia cessione del quinto è nota come delega e serve per ottenere più liquidità tramite il finanziamento in esame. 

Se, infatti, un soggetto non si trovasse ancora nelle condizioni di poter estinguere la cessione del quinto già in corso, potrà affiancare al primo finanziamento una seconda cessione del quinto; così facendo, il soggetto potrebbe usufruire di due quinti del suo reddito.

I pensionati possono richiedere la Doppia Cessione del Quinto?

La risposta a questa domanda, purtroppo, è negativa. 

I pensionati NON possono richiedere la doppia cessione del quinto. 

Questo accade poiché le cifre concesse andrebbero ad aumentare di molto e si correrebbe il rischio di sovraindebitamento; oppure potrebbe accadere di ridurre a tal punto la pensione da ricadere al di sotto delle soglie minime.

doppia cessione del quinto

Soluzioni Alternative per i Pensionati

Al pensionato che volesse richiedere ancora liquidità, si presentano comunque diverse possibilità:

Cessione del Quinto

Per tutti quelli che non sanno di cosa si tratta, la cessione del quinto è una tipologia di finanziamento in cui l’importo delle rate non può mai superare il quinto dello stipendio o, in questo caso, della pensione. Le rate stesse, inoltre, vengono trattenute direttamente sulla pensione o sullo stipendio, senza che il richiedente se ne debba occupare. 

 

 

Per i pensionati, i vantaggi sono molti rispetto ai più diffusi prestiti:

  1. – Non esiste limite d’età, anche se tendenzialmente le agenzie lo pongono ad 80 anni (il prestito ha il limite dei 70-75)
  2. – Assicurazione sulla vita compresa nel contratto;
  3. – Pagamento delle rate effettuato direttamente dall’INPS;
  4. – Rate che non incidono pesantemente sul reddito poiché ad esso si adeguano;
  5. – Per i pensionati è possibile richiedere la cessione del quinto anche avendo già un prestito in corso, a patto che l’ammontare del debito non vada a superare il 50% del reddito netto mensile;
  6. – La cessione del quinto è sottoscrivibile da parte di un pensionato anche nel caso in cui ci fosse già un pignoramento in corso sulla pensione, ovvero fosse in atto un sistema di trattenute per sanare un debito non saldato in precedenza. 

Rinnovo della Cessione del Quinto

Il rinnovo della cessione del quinto è un servizio offerto ai lavoratori ed anche ai pensionati che desiderassero estinguere il finanziamento già in corso per rifinanziare una nuova somma, più bassa o più alta a seconda delle esigenze.

 

Unica clausola che si pone per fare richiesta ed ottenere il rinnovo è quella di aver già pagato almeno due quinti del numero complessivo delle rate del primo finanziamento. 

Prestito Personale

Ultimo ma non ultimo, il prestito personale rimane sempre una soluzione per tutti. 

Qui, al contrario della cessione del quinto, le rate dovranno essere versate direttamente dal cliente alla banca o alla finanziaria prescelta. 

Viene richiesto a chi vuole usufruire del prestito di dimostrare di possedere un reddito fisso mensile; l’importo concesso e l’ammontare delle rate non si basano, però, su quest’ultimo ma vengono concordati tra finanziatore e richiedente. 

In ogni caso, non vengono mai elargiti più di 30mila Euro

Il prestito personale non è finalizzato, ovvero non si deve indicare la destinazione d’uso del denaro. 

Per i pensionati è bene ricordare che il prestito presenta il limite d’età dei 75 anni, al contrario della cessione del quinto che può arrivare anche ad 80 anni.

 

Una categoria personale, sono i pensionati ex INPDAP che possono accedere a delle tipologie di prestiti particolarmente vantaggiose.

simulazione
cessione del quinto

Esempio di prestito con cessione del quinto erogato ad un dipendente statale nato il 01/09/1990 e assunto il 01/09/2015: importo erogato 35.357,35 € da rimborsare in 120 rate mensili da 360,00€ – TAN fisso 4,111 % – TAEG fisso 4,200 % – TEG 4,190% importo totale dovuto dal consumatore di 43.200,00€ spese assicurative comprese nella rata , tasso fisso rata costante,  bollo 16 euro.

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