Lavorare in Pensione conviene?
Un pensionato non deve necessariamente rinunciare a lavorare. Infatti, dopo il pensionamento, una persona può svolgere attività lavorativa, ad eccezione dei Quota 100 e Quota
Il 2023 sta vedendo numerose novità in ambito pensioni con accesi confronti tra Governo e sindacati. L’obiettivo è quello di trovare un’uscita che sia al tempo stesso sostenibile e strutturale dalla riforma Fornero.
Nel dibattito non c’è solo l’uscita da quota 100, che non è più in vigore, ideata dall’esecutivo con Quota 102 e inserita nella legge finanziaria.
Il governo punta a Quota 104 per poi tornare alla Fornero con un’uscita solo per vecchiaia a 67 anni, anche se i sindacati non ci stanno.
A tal proposito vedi anche il nostro articolo:
Pensioni Quota 41, 92, 100, 102
Dunque, il lavoratore che nel 2022 avrà almeno 64 anni di età e 38 di contributi potrà accedere alla pensione anticipata con la Quota 102 introdotta dalla legge di Bilancio.
Per poter andare in pensione bisogna raggiungere i requisiti ordinari pari a 41 e 42 anni e 10 mesi di contributi più 3 mesi con la cosiddetta finestra mobile.
Un pensionato non deve necessariamente rinunciare a lavorare. Infatti, dopo il pensionamento, una persona può svolgere attività lavorativa, ad eccezione dei Quota 100 e Quota
La Tredicesima e la Quattordicesima della pensione è una somma che si aggiunge alla pensione Inps e che viene erogata a luglio e a dicembre
Novità in ambito pensionistico, dal superamento di Quota 100 all’Opzione Donna, passando per l’Ape sociale e il taglio dei contributi per edili e ceramisti. Dal
Dal 7 gennaio 2022 è possibile presentare la domanda di pensione ma ovviamente i nuovi requisiti devono essere maturati entro il 2022. Per presentare la domanda è necessario essere in possesso delle credenziali di accesso, quindi Carta nazionale dei servizi, carta di identità elettronica o Spid. Successivamente si può compilare e inviare la domanda di pensione per via telematica sul sito www.inps.it.
Possono presentare la domanda tutti i lavoratori che nel 2022 hanno maturato i requisiti di Quota 102, ovvero come abbiamo già visto avere 64 anni di età e 38 di contributi. La modalità di presentazione delle domande telematiche è valida anche per i lavoratori iscritti alle Gestioni private, alla Gestione pubblica e alla Gestione spettacolo e sport, anche al fine di chiedere il cumulo dei periodi assicurativi per il conseguimento del diritto alla pensione “quota 102”.
Vedi anche la nostra guida sulla presentazione della domanda di pensionamento.
Con le novità che riguardano le pensioni cambiano anche i tassi di interesse applicati ai prestiti. Infatti, con il decreto del 28 dicembre 2021 il Ministero dell’Economia e delle finanze ha indicato i Tegm, cioè i tassi effettivi globali medi, praticati dalle banche e dagli intermediari finanziari e in vigore dal 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2022. Come comunicato dall’Inps i nuovi tassi d’interesse riguardano anche i prestiti da estinguere sotto forma di cessione del quinto dello stipendio o della pensione.
Nel dettaglio vediamo quali sono i nuovi valori applicati per chiunque volesse richiedere un prestito con la cessione del quinto della pensione:
Questi nuovi valori hanno conseguenze anche sui tassi di soglia TAEG da utilizzare per i prestiti estinguibili da banche o enti finanziari in regime di convenzionamento ai pensionati.
Parliamo di valori che tengono conto dell’età e dell’importo chiesto in prestito, e che nel 2022 variano per importi non superiori a 15 mila euro:
Per somme superiori a 15 mila euro, invece, variano:
Vedi anche le tabelle aggiornate dei prestiti INPS.
Esempio di prestito con cessione del quinto erogato ad un ex dipendente statale nato il 01/02/1954: importo erogato 28474,47€ da rimborsare in 120 rate mensili da 300,00€ – TAN fisso 4,84% – TAEG fisso 4,97% – importo totale dovuto dal consumatore di 36.000,00€ spese assicurative comprese nella rata, tasso fisso rata costante , bollo 16 euro.